In una società frenetica, ricca di canoni e poca empatia ho pensato per davvero di volere un figlio maschio, e vi spiego il perché!

In una società come quella odierna, piena zeppa di stereotipi ben definiti c’è una parte che si oppone a questi canoni o perlomeno non si identifica. Quella parte viene considerata divekrsa e spesso diventa un bersaglio facile a frecciatine, risate e tanto altro.

Io questo l’ho vissuto, sulla mia pelle. Per anni mi sono sentita fuori posto, quella diversa. Tutta per colpa di target ben definiti, da chi non so, ma sicuramente sponsorizzati da riviste, TV e tanto altro. Non essere slanciata, non avere un fisico avvenente e dei lineamenti stile Barbie son stati per me motivo di frustrazione.

Ma non perché io li guardassi e desiderassi esserlo. Nella mia pelle, fino ad una certa età stavo benissimo. Sono cresciuta spensierata, in una famiglia normalissima. Un fratello maggiore e due genitori che non mi hanno mai fatto mancare nulla. Insomma io stavo benissimo con me stessa finché, forse, la cosa ha iniziato a pesare agli altri.

Ammetto che non sono mai stata la simpaticona del gruppo, ero quella che viveva tra le nuvole. Con la testa sempre concentrata sul ballo e la mia passione per Disney e tv. Ma ero socievole e nel mio piccolo, sapevo fare l’amica. Sapevo esserci quando mi veniva chiesto, sapevo ascoltare e stavo bene così.

Forse quel mio modo di essere infastidiva, non so, perché poi finiva che venivo spesso etichettata con nomi poco piacevoli che, ancora oggi, ammetto fanno male.

Non sempre ho avuto la forza di reagire. Molto spesso mi sono semplicemente chiusa a riccio. Nascondendo la mia sofferenza. Si sono così create delle cicatrici nel tempo così profonde che, ho fatto davvero tanta fatica a rimarginare .

Ed ecco perché ho sempre pensato, immaginando il mio futuro, di volere dei figli si, ma maschi. Perché ho sempre visto l’altro sesso reagire a delle dinamiche in maniera differente. E volevo risparmiare questa sofferenza futura ad una futura figlia femmina.

Sembra un ragionamento senza senso il mio, pensandoci adesso si ma all’epoca ne ero convinta. Il tutto perché? Perché sono la prima che non ha affrontato con positività ciò che mi accadeva intorno. Spesso, troppo, ho lasciato correre incassando e basta. Ho lasciato che mi trascinassero in un baratro senza uscita per un po, perdendosi una fetta meravigliosa di vita che non tornerà più.

Perché noi donne siamo fin troppo complicate e/o complessate. Siamo le prime critiche di noi stesse, le prime a giudicarci male… ed ecco , talvolta, a pensare ” ma perché non sono nata maschio” oppure, come nel mio caso di voler un figlio si, ma maschio!

Cosa dovremmo fare? Valorizzarci di più, e non solo esteticamente ma anche e soprattutto dentro. Tirare fuori il bello che c’è in noi, di liberare la curva più bella che abbiamo… il nostro sorriso e vivere la vita nella sua pienezza e leggerezza.

Avrei voluto un figlio maschio… si, ma il destino ha scelto ovviamente per me. Mi ha premiata con due meravigliose bimbe e dandomi così un grande segno.

Buon 8 marzo donne

Avrei voluto un figlio maschio
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